Anfora significa 'io porto'. Nel mondo romano era un recipiente molto utilizzato: piuttosto grande, alta mediamente un metro, in argilla impermeabilizzata, veniva usata per contenere e trasportare prodotti alimentari liquidi e solidi di grande consumo: vino, olio, cereali, olive, fave, garrum (salsa a base di pesce), muria (a base di acqua salata conservante legumi ed altro).

Le anfore, la cui forma varia a seconda dell'epoca, dell'area di produzione, dei tipo di derrata trasportata, presentano alcuni elementi strutturali comuni:

• il 'labbro' , che poteva portare impresso il bollo, cioè una sigla che indicava il nome di colui che le produceva.
• il 'collo', che veniva chiuso con un tappo di argilla o sughero.
• la 'pancia', di forma più o meno rotondeggiante o piriforme o cilindrica o biconica,
• il 'piede', non tanto utile per sostenere l'anfora, quanto per farla girare su se stessa e quindi spostarla sorreggendola per le anse (manici).

Spesso sull'anfora venivano incise o scritte delle informazioni sulla quantità della merce trasportata, ma a volte queste informazioni potevano essere riportate su una lamella di piombo, che andava legata al collo delle anse. L'anfora tipica prodotta nel Veneto era di colore rosso mattone ed era usata prevalentemente per il vino. Nelle cantine delle case o delle botteghe e nelle taverne, le anfore potevano essere seminterrate oppure collocate su appositi sostegni o su scaffalature. Dato il loro peso, esse venivano maneggiate alzandole con due bastoni inseriti nelle anse e il loro trasporto avveniva via mare, poiché quello via terra era più lento e assai costoso. Nelle stive delle navi, grazie alla loro particolare conformazione, le anfore venivano impilate in modo particolare, ad 'incastro', che garantiva la stabilità e l'incolumità dei carico anche durante le tempeste. Le anfore, manufatti abbondanti ed economici, una volta svuotate dei loro contenuto, venivano utilizzate per le operazioni più varie, come per la formazione dei vespai di isolamento sotto i pavimenti al piano terra, per alleggerire le volte dei soffitti, per la formazione dei canali sotterranei di drenaggio, per la bonifica dei terreni agricoli, per riempire fossati etc. Talvolta, dopo essere state segate a metà, venivano impiegate per proteggere sepolture a incinerazione o come vere tombe di neonati.

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