14 - Graffita con decoro a penna di pavone

Il gruppo è stato segnalato da M. R. Palvarini Gobio Casali tra il materiale dei musei di Cremona e di Viadana. La decorazione, molto caratteristica, è impostata su una serie di “occhi di penna di pavone” claviformi - identificati da depressioni parallele realizzate con uno stecco arrotondato di medie dimensioni - ed evidenziati da larghe bande decorate a tacche o da solcature sinusoidali pure a stecca: gli spazi di risulta contengono approssimativi triangoli analoghi agli occhi o “fiamme”. 

L’ornato è realizzato prima dell’ingobbiatura e si presenta piuttosto elaborato ed obbediente ai canoni dell' horror vacui delle ceramiche. In quest’ottica si deve inquadrare pure la ricca policromia comprendente giallo-ferraccia, verde-ramina, viola di manganese ed azzurro cobalto. S. NEPOTI cita uno scarto di fornace al Museo Civico di Reggio Emilia, ma la quantità di quelli d’uso - comprendenti pure forme aperte - da Cremona fa pensare ad una origine locale dell’insieme e lombarda in senso lato. Per la datazione la quadricromia, come è stato evidenziato da S. NEPOTI per la Lombardia, conduce d’acchito alla seconda metà del XVI secolo ed oltre, visto il riconoscimento della Palvanini di un analogo boccale in un San Martino dei Campi databile al passaggio tra il XVI ed il XVII secolo 91.