5 - Graffita arcaica lombarda

Anche in questo caso si potrebbe parlare di un sottogruppo della normale graffita arcaica utilizzante gli stessi motivi o, talvolta, più eleganti e ricercati oppure confonderlo senza problemi con la graffita arcaica evoluta 16. L’insieme ha però particolarità proprie che possono essere riassunte, per le forme aperte, nella preferenza per piattelli di dimensioni medio piccole con basso cavetto a calotta schiacciata desinente in una tesa orizzontale non troppo estesa ed un piede ad anello. La decorazione è in genere impostata su di un piccolo medaglione centrale incluso da una larga cornice suddivisa in metope con motivi secondari che si ripete sul verso, in genere senza motivi di riempimento, ed infine, sulla tesa, da una banda campita a reticolo su cui sono risparmiati semplici motivi come bande radiali, cerchi, gigli ecc. 17 La decorazione dei boccali risulta, di contro, molto più vicina all’impostazione ed al gusto di quella della graffita arcaica evoluta. Tali caratteristiche si riscontrano anche su materiali lombardi, per altro verso immediatamente classificabili come graffite arcaiche padane, per l’evidente predilezione per le superfici spartite in metope 18. Voghera, Pavia e Cremona si candidano come centri di produzione di questi bei vasellami 19 ma, all’evidenza, non dovevano essere i soli vista la presenza di una gran quantità di graffita arcaica lombarda tra il materiale rinvenuto nella Rocca di Orzinuovi - sulla sponda veneziana dell’Oglio ed opposta alla lombarda Soncino - in un contesto compreso tra il 1452÷1454 ed il 1477+1479.

L’epoca piuttosto avanzata sorregge ulteriormente la proposta di S. NEPOTI di mettere in relazione la rarità dei tipi rinascimentali canonici a Pavia ed in Lombardia - ma Mantova ed il Mantovano fanno eccezione - con la persistenza di quelli arcaici e l’affermazione sugli stessi dei nuovi motivi 20. Scarti d’uso provengono da vari altri centri della Lombardia 21, e in misura assai più ridotta da Verona 22, da Padova e dal Padovano e, infine, da Venezia 23.  In area emiliano-romagnola frammenti di tese con una simile impostazione sono stati rinvenuti a Bologna, Imola, Cesena e Faenza 24 a cui si aggiungono gli scarti di fornace di piazza della Repubblica a Forli 25. Vista la scarsità in area extra­lombarda e la commistione con la normale graffita arcaica padana Si possono considerare tali testimonianze come derivazioni dal sottogruppo in oggetto senza escludere la possibilità di deliberate imitazioni o del trasferimento di maestranze.